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Tutto da rifare. A leggere il titolo del brano che i romani Velvet porteranno a
Sanremo (
27 febbraio - 2 marzo) il pensiero corre ad una vendetta. Quella per la bruciante eliminazione di due anni fa, quando Pierluigi Ferrantini (voce e chitarra), Giancarlo Cornetta (batteria), Pierfrancesco Bazzoffi (basso) e Alessandro Sgreccia (chitarra) furono "fatti fuori" quasi subito con la canzone
Volevo dirti tante cose. Invece la band non ha voglia di rivalsa e pensa soprattutto ad approfittare del palco dell'Ariston per lanciare il nuovo album in grande stile.
Dopo la delusione del 2005 tornate al Festival con Tutto da rifare. Quella sconfitta vi ha spinto in qualche modo ad "addomesticare" la vostra musica?
"Per niente, anzi, diremmo che Tutto da rifare è la sorellina maggiore di Volevo dirti tante cose, il brano della sconfitta. Questa canzone è una ballad, un brano melodico e rock allo stesso tempo. Parla di un amore andato a pezzi, di come devi lottare per rinascere e poi prendere quei frammenti di sentimento e rimetterli insieme. Quando hai superato il dolore e la crisi sei pronto per rivedere con serenità le cose che hai vissuto. E' un brano in perfetto stile Velvet".
Molti ricordano lo sfogo indignato di Ambra Angiolini quando Bonolis ufficializzò la vostra esclusione dalla gara, in sala parecchi vostri fans protestarono. Voi come reagiste?
"Ci toccò telefonare ad Ambra per rincuorarla (risata, n.d.r.), in realtà noi eravamo molto sereni. Quell'anno andò benissimo lo stesso, dato che la canzone fu un successo in radio e ai concerti la gente era entusiasta. Non abbiamo mai visto in faccia le gurie sanremesi ma è certo che la tendenza sia quella di premiare il tipico brano melodico da Festival. Chi esce dagli schemi paga, come è capitato a noi".
Quest'anno cosa vi aspettate da Sanremo?
"Saliamo sul palco, suoniamo il meglio possibile Tutto da rifare e ne approfittiamo per promuovere il nuovo album che uscirà due giorni dopo la fine del Festival. Se poi arriverà la vittoria, beh, sarà festa".
Avete aperto le date a Roma, Firenze e Padova del Nome e cognome tour di Ligabue. Cosa potete dirci di questa esperienza?
"Che ci ha dato grande fiducia nei nostri mezzi e una visibilità invidiabile. Suonare di fronte a più di settantamila persone è un'esperienza unica e ti costringe a tirare fuori il meglio da te".
Avete anche fatto parte del cast italiano di Live8, il concertone di cui si è parlato tanto, non sempre in termini positivi. Qual è il vostro punto di vista a proposito?
"Noi ci abbiamo messo tutto il rispetto e l'impegno possibile, magari la musica non farà le rivoluzioni ma portare all'attenzione di milioni di persone il tema della cancellazione del debito dei Paesi meno sviluppati resta una cosa nobile. Meno nobili sono state certe speculazioni dei media e, soprattutto, l'esclusione di certi artisti (tra cui noi) dai Dvd che riassumevano l'evento. Quella sì che era pura politica discografica, altro che intenti umanitari".
Dopo Sanremo uscirà l'album. Volete anticiparci qualcosa?
"Il nuovo disco si intitola Velvet, per la prima volta mettiamo il nostro nome in primo piano perché finalmente sentiamo di avere molta forza, ci sentiamo maturati come musicisti. Prima era un problema perfino fare foto promozionali. Alle nuove canzoni abbiamo lavorato con un approccio tradizionale, ovvero voce e chitarra, poi si aggiunge la tecnologia che altrimenti rischia di togliere sincerità alla musica. Infine, il tour che il 23 marzo parte da Trezzo d'Adda e ci porterà a suonare in tutta l'Italia".
Cristiano Sanna
[Modificato da @mimmo84@ 20/02/2007 12.47]
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