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Daniele Silvestri
Per molti è lui il vincitore predestinato della
57ma edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Conoscendone l'ironia, di tanto pronostico Daniele Silvestri può solo ridere. Ma è un fatto che la sua canzone
La paranza sia una delle più attese sul palco del teatro Ariston, dove rivedremo big e giovani di belle speranze della canzone italiana
dal 27 febbraio al 2 marzo. In attesa del Festival, raggiungiamo Silvestri durante una breve vacanza con la famiglia.
Daniele, su La paranza sono state dette tre cose. che vincerà Sanremo, che contiene una parolaccia e che lei la eseguirà insieme ad un collettivo di percussionisti. Conferma o smentisce?"(Ride, n.d.r.) Come fai a smentire le previsioni di tanta gente che ti vuole bene? Scherzi a parte, la questione della vittoria "predestinata" è puro pettegolezzo pre-festival. Quanto alla parolaccia, c'è ma lo scandalo fa parte del pettegolezzo di cui sopra. Nella serata di giovedì,
quella dei duetti, saranno con me sul palco il percussionista napoletano Maurizio Capone e il collettivo Bungt&Bangt. Nelle altre giornate presenterò il brano insieme a percussionisti centroamericani".
Tanto ritmo significa un brano da ballare, magari alla Salirò?
"Non è proprio così dance, però certo, è una canzone immediata e molto ritmata. La si può ascoltare a vari livelli: quello immediato è il tono tragicomico con cui viene letta la mancanza di impegno nei rapporti di coppia. Poi c'è la lettura sociale, quella che permea tutto il nuovo album che non a caso si intitola Il latitante. Latitare nel senso di essere rassegnati al peggio e pensare che le cose non si possano cambiare. E' un problema tipicamente italiano, penso sia ora di raccontarlo in musica".
Sul nuovo album può dirci qualcosa di più? C'è una data di uscita?
"Sì, il disco sarà nei negozi dal 2 marzo, data della finale di Sanremo. Musicalmente è ancora più eclettico dei precedenti, stavolta mi sono divertito a sperimentare anche con le parole, ad uscire da certi stereotipi un po' da cantautore. Fra i brani nuovi cito Che bella faccia, una specie di Il mio nemico parte seconda, dove il discorso sul potere fuori controllo delle multinazionali si fa meno serio e grave, più incline alla presa in giro".
Lei ha scelto di pubblicare la canzone Mi persi solo sul Web e di promuoverla in radio con un unico passaggio. Prima di lei Vasco ha dato il suo singolo in esclusivo download su Internet, dopo è toccato a Mina scegliere la Rete per lanciare il proprio videoclip. Segno che l'industria musicale è cambiata?"Direi proprio di sì e aggiungo: finalmente. Il Web non è solo sinonimo di pirateria e di furti musicali, in realtà da tempo è molto di più, però la nostra discografia manovrata da gente poco competente e spesso vecchia d'età se ne sta accorgendo solo ora. Ho sempre pensato che il cd sia destinato a scomparire, il mercato premierà la più comoda trasferibilità della musica, e non c'è niente di più comodo del download. D'altra parte le radio, sempre assillate da richieste, hanno accettato di buon grado la trovata del passaggio unico di
Mi persi, e questo mi ha permesso di avere un'attenzione concentrata come poche altre volte. Meglio di così non poteva andare".
Un ultima domanda, Daniele. Lei è un giovane papà in una coppia di fatto. Peraltro ha sempre detto di essere allergico al matrimonio. Dato che ama cantare le contraddizioni dell'Italia di oggi, che ne pensa dei Dico?
"A questa domanda rispondo volentieri. La trasformazione in atto è sociale, le leggi non fanno che adeguarsi e come sempre arrivano in ritardo. Volete sapere cosa penso? Vi rispondo viva Zapatero! In Spagna hanno riconosciuto le famiglie di fatto e le coppie gay e nessuno ha gridato alla disgregazione della cosiddetta famiglia tradizionale. Nemmeno la Chiesa si è lamentata troppo. In Italia abbiamo un potere clericale che invade sfere che non sono di sua competenza ma che si sente in crisi, ecco perchè alza i toni dello scontro. Ma la società è già avanti, non si può che prenderne atto".
Cristiano Sanna
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