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Vico Equense (Napoli)

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2007 18:59
Post: 2.672
Città: VICO EQUENSE
Età: 39
Sesso: Maschile

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04/09/2007 19:13
 
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Eccomi qua... comincio io descrivendo il mio paese di origine!

IL TERRITORIO E LA SUA STORIA

Il clima favorevole, la centralità rispetto ai più impor­tanti siti culturali e turistici della Campania, le particolari strutture alberghiere e termali, la balneabilità, il territorio sovrabbondante di te­stimonianze sto­riche e artisti­che che da­tano dal VII se­colo a. C . ai giorni no­stri e i sor­prendenti pae­saggi, che vanno dal li­vello del mare fino ai 1400 metri del Monte Faito, sono le singola­rità di que­sti antichi luoghi. A sottolineare la continua frequen­tazione turi­stica, che da sempre sce­glie queste terre, nume­rosi sono gli al­berghi mu­niti di ogni mo­derno comfort, tutti carat­terizzati da logge sul panorama del golfo di Na­poli. An­cor più nu­merosi sono i luo­ghi della ristora­zione: al­cuni in­timi e riser­vati, altri ampi e modernis­simi, ma tutti ca­ratterizzati dalla delica­tezza dei cibi di una cu­cina di mare genuina che si com­pleta con i tipici prodotti caseari e con vini, rinomati già nel mondo antico. La costa di Vico Equense è tutta un sus­seguirsi di spiagge dal mare lim­pido, tutte attrez­zate con le più mo­derne strutture della balnea­zione. Ve­nendo da Castel­lammare si sus­seguono fino allo Scrajo, luogo ricco di sor­genti sul­furee dalle qua­lità te­rapeutiche, spiagge fre­quentatissime alle quali si le­gano in­cantevoli segmenti di costa che si pro­tendono verso la Marina di Vico. Dopo un tratto di mare aperto, sotto la Catte­drale go­tica a stra­piombo, ini­zia la Ma­rina di Aequa con com­plessi turi­stici e balne­ari, che si con­clude con la spiaggia detta delle "Calcare". Nel I secolo d. C. Si­lio Ita­lico nel poema "Pu­nica", nar­rando la morte nella batta­glia del Trasimeno del 217 a. C. di un guerriero di nome Murrano, aveva indi­cato con il ter­mine "Ae­quana" un territorio non distante da Sorrento quale terra d'origine di quell'eroe. E docu­menti medioevali con­cordemente indivi­duano un sito non più florido, di nome Ae­qua (probabilmente l'Aequana, patria di Murrano) sulla piana del mare detta "Pèczolo". Più antiche testimonianze urbani­stiche e archeolo­giche indu­cono però ad ipo­tizzare che un al­tro nu­cleo abita­tivo, struttu­rato in forma di impianto ippodameo sul vi­cino pia­noro incli­nato, già prece­dentemente, do­veva sovra­stare l'Ae­quana alla quale Si­lio Ita­lico si riferiva. E pro­prio perché i docu­menti, che datano dal Me­dioevo in avanti, con­cordemente indivi­duano il sito di Aequa sulla piana del mare è sconsi­gliabile ritenere che il nucleo abi­tativo, in­sediato sulla piatta­forma in­clinata, avesse tale deno­minazione. Questo insediamento senza nome, an­cora in gran parte con­servato nel per­corso via­rio, a con­ferma della sua an­tichità, ha re­stituito in più ri­prese parte di una necro­poli ricca di cor­redi fune­rari, ora nel lo­cale Anti­quarium, risa­lenti fino al VII secolo a. C. Poi, nel lungo pe­riodo dell'Alto Me­dioevo anche questo sito, spopo­landosi, do­vette tal­mente im­poverirsi da es­sere ri­tenuto solo e niente di più di una loca­lità: "ad Vi­cum dici­tur", pro­prio come atte­sta un docu­mento del 1213. Con l'amministrazione degli Angio­ini prima e de­gli Arago­nesi poi quel "Vicus" ebbe in­vece mi­gliore for­tuna e conqui­stò, o forse ricon­quistò di nuovo, un ruolo premi­nente ri­spetto a Aequa che andava progres­sivamente deca­dendo. La cittadella dalla pianta ippodamea fu cinta di mura e sul mar­gine a stra­piombo sul mare s'impre­ziosì con la nuova Cat­tedrale tra­sferita da Aequa. Al ter­mine del cardine prin­cipale fu eretto l'Episcopio, sullo spe­rone opposto fu­rono innal­zati i ba­stioni del Ca­stello e nelle insu­lae al­lungate, sulle più anti­che fon­dazioni, ri­prese l'edi­lizia resi­denziale. Era ormai Vico Equense, pro­prio per­ché di "Aequa de­solata" non resta­vano che po­che tracce. In­tanto, decen­trati ri­spetto allo stesso borgo, in­torno a chiese e con­venti erano sorti al­tri nuclei abita­tivi, al­tri rioni. Infine, il ta­glio ottocen­tesco della strada per Sor­rento ge­nerò pro­gressivamente, al di fuori delle mura, le nuove ge­ometrie urbane che, as­sieme al sito an­gioinoarago­nese e ai tanti Ca­sali d'impianto medioe­vale, an­cora carat­terizzano, nono­stante la cre­scita edili­zia, quest'antica terra dal clima mite.
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